Il Tempo
Comuni e frazioni isolati a causa delle frane e delle colate di fango. Due corpi sono stati avvistati in mare. In ginocchio Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga, Giampilieri e Messina sud.
Si aggrava con il passare delle ore il bilancio del violento nubifragio che si è abbattuto la scorsa notte sulla Sicilia. Venti i morti, 40 i feriti, una decina i dispersi, centinaia gli sfollati e almeno dieci gli edifici crollati. Frane, crolli e allagamenti hanno devastato e ridotto in ginocchio alcuni comuni del Messinese. Due corpi sono stati avvistati in mare poco fa nella zona davanti alle coste messinesi ma non è ancora chiaro se siano stati già conteggiati tra le vittime.
Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga, Giampilieri e Messina sud sono le zone più colpite. La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, sul posto per coordinare i soccorsi, ha parlato di «una situazione davvero critica». Intanto la procura di Messina ha aperto un'inchiesta per disastro colposo.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, da Herat, in Afghanistan, ha annunciato che martedì prossimo il sottosegretario riferirà in Senato. Sul posto anche il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Il ministero dell'Ambiente metterà a disposizione della Protezione civile e dei Comuni interessati gli strumenti tecnici necessari. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato al prefetto di Messina, Franco Alecci, per chiedere di essere informato sugli sviluppi del nubifragio e ha espresso vicinanza e partecipazione alle famiglie delle vittime.
Intanto il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, con un'ordinanza ha disposto per domani la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio comunale. Il provvedimento è stato adottato, d'intesa con l'assessore alla Pubblica istruzione, Salvatore Magazzù. Anche il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo ha parlato di calamità di proporzioni «immani».
Domani si riunirà la giunta regionale dopo che questa sera Lombardo, avrà visitato i luoghi e le famiglie delle vittime. Da stanotte gli uomini della Protezione Civile e l'assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao, sono presenti nei luoghi del disastro per prendere parte alle operazioni di soccorso
Sono 6 le vittime finora identificate. Si tratta di Pasquale Bruno, 40 anni; Francesco De Luca, 70 anni; Martino Scibilia, 80 anni; Salvatore Scionti, 64 anni, Roberto Carullo, sovrintendente della Polfer e Agnese Pellegrino, 44 anni. Immediati anche se difficili i soccorsi dopo la tragedia. Al lavoro in centinaia, tra uomini della Protezione Civile, Vigili del Fuoco e forze dell'ordine, impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi.
Alcune strade sono di fatto ancora impraticabili e i treni sono bloccati. L'autostrada A18 Messina-Catania è stata riaperta ed è percorribile in entrambi i sensi di marcia con restringimento a un'unica corsia. Resta ancora chiusa per frana la strada statale 114 Orientale Sicula dal km 16 al km 22 circa. Al km 21,300 (lato Catania) il transito a senso unico alternato è consentito ai soli di mezzi di emergenza. Al km 18,300 (lato Catania), la zona di Scaletta Zanclea, in prossimità del torrente Saponarà e la zona di Giampilieri (lato Messina) sono ricoperte dal fango. In molti casi i soccorritori arrivano sul posto a piedi.
Anche l'ordine dei medici di Messina ha subito raccolto l'invito del sindaco Giuseppe Buzzanca che ha chiesto l'intervento di medici e operatori sanitari sul posto della tragedia. A Giampillieri è stato già allestito un ospedale da campo per soccorrere i feriti mentre un punto di emergenza per il primo soccorso è stato creato anche nel centro di Messina, a piazza Cairoli. In seguito i pazienti vengono trasferiti nei vari ospedali della zona via mare con le motovedette messe a disposizione dalla Guardia costiera e con gli elicotteri di Protezione Civile e Vigili del Fuoco.
Mezzi di soccorso e sezioni operative sono stati inviati da altre aree della Sicilia, dalla Campania, dalla Calabria, mentre dalla Toscana è stato disposto l'invio di unità cinofile e personale specializzato nelle ricerche sotto le macerie. Dalla notte scorsa sono state evacuate centinaia di persone che hanno trovato riparo in scuole e caserme. In queste ore molte sono state fatte salire per le prime cure a bordo di un pattugliatore d'altura della Guardia di Finanza che staziona nelle acque al largo di Capo Scaletta.
Altre unità navali delle Fiamme Gialle stanno invece trasportando gli evacuati, tra i quali molti anziani, al porto di Messina. Un elicottero AB412HP dotato di barella e un NH500 sorvola senza sosta le zone alluvionate per la ricognizione dei luoghi e il trasporto dei feriti. Gli uomini presenti sul territorio stanno soccorrendo moltissime famiglie e garantendo sicurezza contro gli eventuali sciacalli. Un Ufficiale di Collegamento è in servizio presso l'unità di crisi della Prefettura. Al lavoro anche 80 volontari della Croce Rossa.
E mentre scattano le prime polemiche sulle responsabilità del disastro la Regione Sicilia ha fatto sapere che dal 1998 sono stati spesi oltre 200 milioni di euro per il dissesto idrogeologico. «Per mettere in sicurezza le zone a rischio di dissesto idrogeologico l'assessorato regionale al Territorio ha messo a punto e completato l'intera mappatura della Sicilia sia nelle zone interne che costiere - fa sapere in una nota della Presidenza della Regione Siciliana
Fin dal 1998 sulla provincia di Messina, colpita dalle ultime alluvioni, sono stati spesi per sistemazioni idrauliche e dissesto idrogeologico oltre 200 milioni di euro, con fondi statali ed europei gestiti dalla Regione. Di questi fondi al Comune di Messina sono andati 15 milioni di euro. Inoltre il ministero dell'Ambiente di concerto con l'assessorato ha destinato altri 9 milioni di euro a Messina e 2 milioni e 700 mila euro a Scaletta»