Il direttore: «Mi hanno denunciato, vado via. E non al Tg1». La replica del Cdr: «È falso, gli rinnoviamo la fiducia»
MILANO - Enrico Mentana lascia la direzione del telegiornale di La7. Le dimissioni sono state rese note dallo stesso giornalista che lamenta di «essere stato denunciato alla magistratura ordinaria da parte del Cdr della testata».
Oggetto del contendere un comunicato della Federazione nazionale della stampa che il giornalista ha deciso di non leggere durante il tg malgrado le richieste del sindacato. Il comitato di redazione fornisce però un'altra versione dei fatti, smentendo di aver denunciato il direttore.
«È una notizia falsa quella riferita da Mentana. La Fnsi ha mandato un comunicato chiedendo di pubblicarlo, e il Cdr ha fatto solo da tramite con Mentana che non ha ritenuto di leggere il comunicato durante il tg.
Ma da noi non è partita nessuna denuncia», ha specificato Stefano Ferrante, membro del Cdr della testata di La7, rinnovando la stima al giornalista.
«Sembra una reazione iperbolica - fa sapere dal canto suo il segretario Fnsi Franco Siddi -. Né il Cdr, né la Fnsi hanno mai denunciato Mentana. Il ricorso per il comportamento antisindacale possono farlo solo gli organismi territoriali dei sindacati».
LA DENUNCIA - È stata in effetti l'Associazione stampa romana a dare mandato a un avvocato affinché sporgesse denuncia per «comportamento antisindacale» contro La7 e contro il direttore del tg.
Il tutto è avvenuto martedì. «La goccia che ha fatto traboccare il vaso - aveva spiegato l'Asr - è stata il rifiuto del direttore di leggere nel tg il comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, indetto nell'ambito della mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil e Ugl contro la manovra del governo Monti».
«Sono rituali, che se mai hanno avuto un senso, certo non lo hanno ora. Faccio il giornalista e do notizie per i telespettatori, non leggo comunicati di altri», aveva replicato il giornalista.
IL NUOVO CASO - Un nuovo caso rischia dunque di travolgere una testata giornalistica dopo l'allontamento dalla direzione del Tg1 di Augusto Minzolini, rinviato a giudizio per peculato. Le dimissioni di Mentana dal tg di La7 arrivano infatti mentre comincia il tam tam su quale sarà il nuovo direttore del Tg1 dopo l'interim ad Alberto Maccari.
«NESSUN RAVVEDIMENTO» - «Ieri pomeriggio - sostiene Mentana annunciando le dimissioni - ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del tg di La7».
Quindi il post del giornalista sulla sua pagina ufficiale di Facebook: «Ma vi pare possibile - si legge - che dopo un anno e mezzo di lavoro continuo, con i risultati che sapete, uno debba essere DENUNCIATO ALLA MAGISTRATURA (in maiuscolo sul post originale ndr) per non aver voluto leggere un comunicato sindacale che non c'entrava niente con le notizie della giornata?».
TWITTER - Lo strappo di Mentana rimbalza a grande velocità su Twitter. A poche decine di minuti dalla diffusione della notizia delle dimissioni, il social network vedeva già primo in classifica l'argomento #mentana nei trend di diffusione. Un'ascesa senza dubbio legata non solo alla popolarità del giornalista, che ha moltiplicato gli ascolti delle notizie su La7, ma anche ai possibili nuovi approdi dell'anchorman. Non è probabilmente un caso se nella stessa graduatoria le tendenze che figurano al secondo e al terzo posto siano rispettivamente La7 e il Tg1.
IL TITOLO IN BORSA - La notizia delle dimissioni ha immediatamente scatenato un brusco peggioramento di Telecom Italia Media a Piazza Affari. Il titolo è arrivato a perdere oltre il 6% in corrispondenza all'annuncio dell'addio di Mentana, per chiudere poi a -3,74%. Telecom Italia Media ha espresso «ampia solidarietà» a Mentana, precisando anche di non avere ancora ricevuto «alcuna comunicazione ufficiale circa la decisione di volersi dimettere dalla guida del Tg La7».
L'EDITORIALE DEL DIRETTORE - «Vorrei avere oltre alla coscienza limpida, anche la fedina penale immacolata». Così Enrico Mentana ha concluso l'editoriale che ha preceduto l'edizione di mercoledì sera del suo Tg. Un edizione «raffazzonata», come lui stesso ha precisato, a causa dell'assemblea dei redattori che si è protratta fino a pochi minuti prima dell'andata in onda.
Ma proprio dall'assemblea è scaturito l'invito a Mentana a rinunciare alle dimissioni.
Ma il direttore non intende retrocedere: «O ci sarà un chiarimento ulteriore che possa dissipare il terreno da tutto quanto accaduto, che è molto grave dal mio punto di vista, o non avrò ragione di restare». A quanti già sospettano che la sua mossa sia legata al cambio al vertice del Tg1, in chiusura del telegiornale ha aggiunto: «Non tornerei mai alla Rai. La direzione del Tg1 non m'interessa».
Redazione Online 14 dicembre 2011 | 21:31