di Massimo Triulzi
Le nuove tendenze dalla fiera di Rimini sul divertimento «a gettone». In sala debuttano le app Fruit Ninja e Temple Run

È davvero incredibile come nella definizione di macchina da intrattenimento a gettone possano coesistere generi tanto diversi tra di loro, come il sano divertimento offerto da una partita a flipper (o a calciobalilla) e il gioco d’azzardo delle slot machine. È il frutto di una lacuna legislativa italiana, che ancora tende a confondere il divertimento per famiglie con il gioco d’azzardo, ed è il paradosso della 26a edizione della fiera Enada di Rimini.
La bella notizia è che pur numericamente soverchiati dalle slot, che per il primo anno registrano un sensibile calo degli utili (-8,2%), i flipper sono i veri protagonisti della manifestazione. Tornano a fare capolino nei locali e nei bar e registrano consensi unanimi per la loro semplicità di gioco e per la loro bellezza. Offrono momenti di aggregazione sana e spensierata e un divertimento leggero che neppure i videogiochi sono più in grado di regalare. In fiera ce ne sono oltre cento esemplari, da vedere e da giocare, dai primi elettronici degli anni 80 sino ai tre nuovi modelli che hanno visto la luce nell’ultimo anno, a testimoniare il ritrovato stato di salute per un passatempo ritenuto morto e sepolto da decadi.
Sensazioni nuove
Dal Mago di Oz della neonata Jersey Jack Pinball, sino ai due nuovi capolavori dell’americana Stern, il primo dedicato al ritorno cinematografico di Star Trek, e l’altro celebrativo dei 50 anni della celebre Ford Mustang, i moderni flipper cercano di replicare con il flusso e la velocità della pallina il tema a cui sono dedicati. Velocissimo il gioco dello Star Trek, a simulare lo sparo di siluri fotonici dell’astronave Enterprise, mentre il Mustang cerca di instillare nel giocatore la sensazione di forza bruta che si prova alla guida di un’auto sportiva: un compito non facile, se si pensa che il meccanismo di gioco, delle due palette e una pallina, è sempre lo stesso da quasi cent’anni. «We are up!» esulta Gary Stern, uno dei pochi anziani patron il cui cognome coincide con quello della storica azienda che non ha mai smesso di produrre e credere nei flipper. «Siamo a galla, l’azienda è in positivo - dice nei saloni della fiera -. Certo nel 1983 la nostra industria produceva circa 100.000 flipper all’anno, mentre oggi il nostro obiettivo è di un decimo. Ma considerando quanti nuovi generi di intrattenimento sono nati in questi anni (e indica il suo iPhone, ndr ), siamo fortunati ad essere tornati alla ribalta. Anzi, oggi possiamo contare su nuove fasce di utenza, come i privati e i collezionisti, per cui produciamo esemplari in serie limitata».L’uomo che ha fatto la storia
Ma Gary Stern non è l’unico personaggio incontrato in fiera ad aver partecipato attivamente alla storia del flipper: Natale Zaccaria, 64 anni e l’entusiasmo di un ragazzino, è l’uomo che, con i suoi due fratelli, ha portato l’Italia, tra la fine degli anni 70 e i primi 80, ad essere il secondo Paese produttore di flipper nel mondo. A Bologna lo chiamavano «il Marconi» perché inventava: «Tutto iniziò perché nel 1967 la lira fu vittima di una svalutazione così pesante che non potevamo più comprare flipper dagli Stati Uniti. Inizialmente decidemmo di ridipingere il piano e il cassone dei flipper che avevamo per creare qualcosa che sembrasse nuovo. Poi iniziai a costruirne di completamente nuovi - disegnati con il tecnigrafo, non con il computer - riciclando i pezzi di quelli vecchi. Così, un po’ alla volta, diventammo produttori di flipper». Oggi Zaccaria lavora come direttore tecnico alla Technoplay di San Marino, azienda nata dalle ceneri della stessa Zaccaria, e non nasconde la possibilità di tornare a creare un nuovo flipper che porti il suo nome: «Ma se lo faccio ne faccio uno bello, eh».Dallo smartphone alla sala giochi
Grazie alla dedizione degli appassionati italiani, riuniti nell’associazione Ifpa Italia (International Federation Pinball Association), nel corso della fiera si terranno sei tornei di flipper, ognuno dei quali valido per la scalata al titolo mondiale. Quello di maggior richiamo, che inizia oggi e si concluderà domenica, è il campionato europeo, con 240 partecipanti provenienti da 17 Paesi. «È un successo mai raggiunto prima - racconta l’organizzatore Alessio Crisantemi -. L’edizione dello scorso anno, a Stoccolma, ha registrato 190 partecipanti e noi abbiamo avuto oltre 300 richieste». Le sfide saranno giocate su 100 flipper che sono stati prestati per l’occasione dagli stessi appassionati e collezionisti, e la loro manutenzione per il torneo affidata a un gruppo di volontari. Ma le macchine da divertimento a gettone non sono solo flipper: ci sono i tiro a segno (anche quello del vecchio orso di legno, Grizzly, ringiovanito con un pizzico di elettronica), giochi di abilità e naturalmente tanti videogiochi, come il cabinato dei Transformers di Sega e il tunnel degli orrori virtuale di Dark Escape 4D di Namco.La tendenza di quest’anno pare essere quella di trasporre dei famosi videgiochi portatili (le app degli smartphone) in versione da sala giochi: tra questi Fruit Ninja, in cui affettare frutta come un samurai, la corsa archeologica di Temple Run, le evoluzioni volanti di JetPack Joyride e la nostalgica - ma sempre divertente - corsa di automobiline di Mini Motor Arcade. Tra i giochi più acclamati della fiera, anche due progetti sviluppati interamente in Italia e pronti ad essere esportati nel mondo. Il primo, Formula 1 Real Racing Simulator, è un simulatore automobilistico su tre schermi, con tanto di monoposto rossa sollecitata da un sistema di pistoni idraulici. Il secondo si chiama Sing Box ed è un riuscito punto d’incontro tra il vecchio Jukebox e il karaoke interattivo della Playstation.
21 marzo 2014 | 16:57